VITA CINESE … parte 2

Scrivo con colpevole ritardo questo articolo. Nell’ultimo mese non ho scritto nulla perchè sono stato davvero impegnato. Non tanto a scuola dove anzi, con l’arrivo della stagione delle piogge, ho avuto diverse lezioni cancellate e conseguentemente tanto tempo libero quanto piuttosto per altri due grossi progetti che sto realizzando e che mi hanno tolto tempo ed energie dal blog: la stesura di un libro riguardo al mio viaggio in Asia e il viaggio di rientro a casa che vorrei fare in bicicletta.

Per questo ho avuto meno tempo per seguire il blog, concentrandomi sul libro e su diversi lavori occasionali per risparmiare più soldi, visto che a quanto pare per qualche mese non lavorerò essendo in sella alla bici nel deserto Kazako o tra le cime Himalyane. Ci tenevo però a scrivere un breve articolo sempre riguardante la vita cinese da “expat” e i suoi incredibili contrasti con aneddoti e foto divertenti…

Qualche considerazione e aneddoto sulla Cina:

  • In Cina ognuno può decidere il proprio nome in inglese… La commercialista dell’agenzia per la quale lavoro ha deciso di chiamarsi Bella. Tutto normale se di cognome non facesse Lì. Ogni dieci del mese ricevo quindi il bonifico da… “Bella Lì”
  • Nella città Shenzhen, con i suoi quattordici milioni di abitanti, per far si che la gente non compri la macchina intasando così la città, prima della macchina bisogna acquistare la targa. Il prezzo oscilla tra i cinque e diecimila euro… a seconda dalla combinazione numerica della targa. Targhe con il numero otto o sei, essendo numeri fortunati possono triplicare il loro valore. In alternativa si può aspettare di vincere la lotteria governativa ed averne una gratis ma questo implica generalmente anni…
  • Nei ristoranti di strada in Cina, non potendo lavare i piatti il cibo viene servito su piatti avvolti in plastica, così, finito il pasto, il cameriere deve solo rimuovere la plastica intorno al piatto per averlo sempre pulito
  • Nei fast food cinese pur di non far fare al cliente lo sforzo di andare in bagno a lavarsi le mani, il pasto viene servito con guanti monouso di plastica in dotazione, in modo da poter mangiare senza toccare il cibo
  • Alla luce dei due post precedenti…il consumo di plastica in Cina è vergognoso!!!
  • Il giorno della “festa della donna”, alle donne è concesso, per legge, di lavorare solo mezza giornata. Quindi nella mia scuola, composta da 110 maestre e 15 maestri, ci siamo trovati in dieci persone a dover gestire 2000 studenti…cinque miei colleghi si erano dati in malattia preventivamente…
  • La moda del selfie in Cina ha assunto proporzioni esagerate… Applicano talmente tanti filtri alla foto stessa che la persona diventa irriconoscibile, più simile ad un cartone animato che ad un essere umano.
  • Sembra che in Cina siano in grado di controllare il sesso dei neonati… nella mia scuola ogni classe è composta dal sessanta/settanta per cento di maschietti e solo del venti/trenta da femminucce… Mi chiedo che genere di problemi potrebbero scaturire quando questa generazione raggiungerà la pubertà.
  • Mentre in Italia il “ciccione” della classe è generalmente oggetto di scherno, in Cina il più panzone è “il bullo”
  • Le aule in Cina sono talmente affollate che le mie colleghe fanno lezione con un piccolo microfono appeso all’orecchio che penzola fino alla bocca, irradiando la loro voce gracchiante da una piccola scatoletta appesa alla gonna.
  • Il quattro è il numero sfortunato in Cina, perché ha lo stesso carattere di morte. In molti edifici il numero quattro non si usa…e quindi il quarto e quattordicesimo piano sono sostituiti da 3A o 13°
  • Spesso i prodotti cinesi per avere più appeal scrivono frasi in inglese sulle confezioni… ne vengono fuori le peggio traduzioni… Ieri ho comprato una merendina chiamata: “Merda zuccherosa”
  • La quantità di cibo sprecato è deprimente. Alla mensa scolastica per esempio quasi tutti si riempiono il vassoio mangiando poi la metà di quanto preso
  • Per il week end del primo maggio sono andato a Yangshuo nel Guangxi…affitto una moto per girare tranquillo tra le montagne. Trovo un ristorante in riva ad un laghetto che serve il piatto tipico della zona: riso e pollo cucinati nel bambu… stranamente e’ parecchio costoso, 160yuan(venti euro circa) ma ordino lo stesso…viene il cuoco a chiamarmi e mi porta dietro al ristorante dove c’e un grande orto pieno di polli…usando il traduttore dal cellulare mi fa leggere: “quale vuoi?”… Mezz’ora dopo, dopo inquietanti rumori dalla cucina, pollo “fresco” nel bambu…(vedi foto)
  • Camminando anche in città di animali se ne vedono parecchi: galline, oche, cani allo spiedo…Mai e poi mai avrei pensato di beccarmi uno storione di un metro e mezzo in strada.
  • Oltre che insegnare a scuola in Cina è facile trovare piccoli lavoretti per arrotondare, soprattutto se si è con barba, capelli lunghi, biondi e con occhi chiari, tratti evidentemente diversi da quelli cinesi. I lavori più facili da trovare: modello per prodotti da vendere in internet oppure “la scimmietta da circo che parla inglese”. Da diversi mesi infatti ogni week end vado due giorni fuori città in una specie di camp dove sono pagato per giocare a carte, ballare e fare un po’ di cinema con i clienti, che pagano profumatamente per fare questa full immersion di inglese.
  • L’unica cosa che i miei bambini conoscono dell’Italia sono gli … spaghetti. Quindi diversi miei alunni ma anche colleghi per prendermi in giro mi chiamano: “IdalyMienLaoshi”, letteralmente “Maestro spaghetto”
  • Un mio collega mi porta a vedere la sua università a Guangzhou la quarta città più popolosa della Cina. Gli studenti possono dormire al campus in camerette da dodici persone, ognuna delle quali munita di un bagno, una doccia e un lavandino… Roba che alla mattina tra il primo a fare pipì e l’ultimo a lavarsi i denti passano almeno due ore…
  • Le strade a Shenzhen sono come la giungla e come nella giungla c’è una precisa “catena alimentare”. Alla base c’è il pedone che essendo il più debole non ha nessun dritto, nessuno lo rispetta sulle strisce e anche se attraversa col verde deve stare attento a non essere investito. Poi vengono le biciclette e i motorini elettrici che hanno il diritto di andare contro mano e sono più forti dei pedoni ma nulla possono contro le macchine che, a loro volta sono “mangiate” dai camion e pulman, autentici “Re” del traffico e che per questo possono passare col rosso, non dare precedenze e fare inversioni dove non è consentito. La cosa clamorosa è che tutti vivono con estrema serenità il fatto che il mezzo più grande abbia più diritti. Ho vista pedoni passare col verde e non lamentarsi contro motorini che, passando col rosso e in contromano, quasi li investivano.
  • Durante i giorni di pioggia le ore di educazione fisica vengono automaticamente cancellate e gli alunni stanno in aula a leggere o portarsi avanti coi compiti
  • Quando invece arrivano i tifoni generalmente verso giugno e luglio le scuole rimangono proprio chiuse.
  • Ogni cinese ha il proprio volto e le proprie impronte digitali registrate in tutti gli uffici governativi. Anche per un semplice prelievo in banca per esempio spesso capita di dover farsi fotografare nuovamente dalla telecamera. Recentemente sono state inserite delle telecamere ai semafori che fotografano chi passa col rosso… la cosa inquietante è che le foto vengono comparate con quelle registrate per spedire la contravvenzione a casa. In sostanza…il grado di controllo sui singoli cittadini sta assumendo dimensioni esagerate… “1984” by G.O…
  • La società cinese è una società complessa, piena di contraddizioni, difficile da capire anche quando ci si vive, impossibile da conoscere se non la si ha “provata” e studiata. Spesso la si critica per la politica repressiva, la non democrazia, la situazione in Tibet… però la gente inizia a vivere bene qui. Il benessere è ben distribuito (nelle città). Non hanno la possibilità di votare ma almeno hanno un governo ( 😊 😊 😊 ) che fa il suo dovere… Il tasso di disoccupazione è bassissimo… Stanno conquistando il mondo a livello economico ma almeno non hanno mai bombardato nessuno…

La mia esperienza in Cina è raccontata con simpatici aneddoti nel mio libro

“DIARIO DI UN MAESTRO IN CINA” disponibile su Amazon sia cartaceo che ebook al seguente link:

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5 pensieri riguardo “VITA CINESE … parte 2

  1. Ciao IdalyMienLaoshi! bello il paragrafo di chiusura.. 😀 😀 …e sarà bellissimo il libro!
    Yangshuo.. che ricordi.. ero lì nel 1990… :-O (eri nato..?) 😀
    Fammi sapere il tuo percorso di ritorno di massima.. sarò in Kirghizistan e Tagikistan in settembre.
    Un abbraccio!

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  2. Secondo me il fatto dei guanti nei fast food è dovuto più che altro al fatto che i cinesi non son molto abituati a mangiare con le mani, è una cosa abbastanza da maleducati secondo loro ed è anche poco igienico. La prima volta che son andata a mangiare la pizza con mio marito (cinese) tutta felice mi son presa una fetta con le mani e ho notato la sua espressione tra il disgustato e il confuso ^^ e nonostante io gli ripeta sempre che si mangia con le mani tranquillamente, lui usa sempre forchetta e coltello.
    Ahah ho notato anche io che ci son sempre più maschi, eppure in Cina è vietato per legge sapere il sesso del bambino prima che nasca ed inoltre il figlio maschio è ancora quello che si predilisce quindi spesso si fan figli finchè non arriva il maschio…mi è capitato di avere più di una alunna con 5-6 sorelle e in fine il fratellino (alla faccia della politica del figlio unico XD)..quindi dovrebbero esserci più femmine che maschi invece non è così ^^ Forse son più predisposti geneticamente ad avere figli maschi.

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