Resoconto secondo mese di viaggio

Nazioni attraversate:Kazakistan e Uzbekistan

0 gomme bucate(da quando a Urumqui ho cambiato copertoni)
2 le famiglie che vedendomi piantare la tenda mi hanno ospitato a casa loro
+6 litri di acqua consumati ogni giorno nel deserto
+10 I camionisti che si sono fermati a regalarmi dell’acqua
+50 le coca cole bevute
140 I chilometri percorsi di media ogni giorni in otto giorni per uscire il prima possibile dal deserto del karakalpkstan e dalla steppa kazaka
169 massimo di chilometri pedalati in un giorno

-al primo villaggio in Kazakistan un anziano signore, seduto sul ciglio della strada, vedendomi passare mi fa il gesto della bottiglia… Mi fermo convinto mi offra dell’acqua ma dalla giacca estrae una boccia di vodka, insistendo per farmi bere…I successivi venti chilometri parlavo coi cavalli
-ad Almaty faccio quattro chiacchiere con la padrona dell’ostello…le chiedo della situazione politica kazaka e lei mi dice che e’ ottima in quanto a differenza degli altri stati del centro Asia non c’e’ una dittatura… il presidente e’ in carica da “soli” 27 anni(cioe’ da quando esiste il Kazakistan) con il 98% dei voti….mah!!!
-un centinaio di chilometri prima di Samarkanda un signore vedendomi piantare la tenda mi invita a dormire nella sua casetta. La conversazione inizia col classico:”atkuda?” Da dove vieni? Appena rispondo Italia, questo esclama:”ahhh Italia….Londra!!!” Durante la cena poi, in quanto italiano, mi viene chiesto di cantare con il signore che cita I cantanti italiani che conosce:Celentano, Cutugno e…Micheal Jackson!!! Pure la moglie lo guarda strano e cerca di convincerlo che Michael jackson non sia italiano ma lui rimane sostenuto sulla sua idea, tanto che, quando vengo chiamato in causa, per non deluderlo, mento spudoratamente:”Micheal Jackson?…yes he is from Roma!!”
-con tutto l’oro che c’e’ nelle dentiere di uzbeki e kazaki salderemmo il debito pubblico italiano
-in Italia abbiamo stormi di rondini e piccioni…in kazakistan fuori da alcune citta’ ho beccato stormi di aquile… e considerando che mangiano roditori anziche’ briciole di pane…ecco..quando la fanno, sparano certi missili…
-in Italia abbiamo(avevamo?) il reato di “apologia fascista”…In Uzbekistan c’e’ il reato di “apologia comunista”
-il mio cognome in kazako vuol dire ubriaco e questo e’ stato il mio passaporto per entrare nelle simpatie di molte persone…ma e’ stato anche la condanna del mio fegato
-Gorbachov…Perestroika… piu’ chiedo alla gente meno ci capisco…la disgregazione dell’unica nazione dove quasi tutte le sue minoranze etniche NON volevano l’indipendenza…in uzbekistan per esempio ci fu un referendum per chiedere alla gente se preferisse stare con la Russia o avere l’indipendenza…Vinse facile la prima opzione…
-Gorbachov2….I due/tre presidenti prima di lui fatti fuori…arriva lui…collassa l’Unione Sovietica e qualcuno ci fa un sacco di soldi…nobel per la pace o burattino?
-in kazakistan un litro di benzina costa meno di un litro d’acqua…considerando che con la bici bevo cinque/sei litri al giorno forse mi conveniva viaggiare in auto
-quando pedali in una zona piuttosto remota e vieni assalito da uno sciame di mosche, spesso significa che nei paraggi c’e’ un gregge di pecore o mucche…da queste parti, dove c’e’ un gregge, c’e’ anche un cane da pastore bello grosso…quindi l’equazione e’ semplice:mosche=inizia a pedalare veloce prima che sia troppo tardi
-mi son sempre chiesto perche tutte le societa sportive del “blocco sovietico” abbiano gli stessi nomi:cska, lokomitv, dinamo….questo perche’ durante il comunismo, non essendoci la proprieta’ privata, le squadre non potevano essere di una sola persona, un imprenditore, come in europa ma erano proprieta’ delle organizzazioni statali…ecco che Lokomotiv e’ la squadra dei ferrovieri, Dynamo della polizia e Cska dell’esercito
-Taskent, la capitale uzbeka, e’ nata nella seconda guerra mondiale…la Germania di hitler era arrivata a Stalingrado e l’unione sovietica doveva spostare tutta la produzione bellica lontano da nazisti ad ovest e giapponesi ad est….ecco quindi che alcuni piccoli citta’ agricole si trasformano nella piu grande concentrazione di industria bellica mondiale
-un giorno mentre pedalo affaticato risalendo una collina, mi si avvicinano due ragazzi a cavallo…guardano le bici e mi chiedono:”Skolka?”…quanto costa? Io gli dico che e’ una bici cinese piuttosto economica…300dollari americani. Questi si guardano e iniziano a ridere. Indicando il cavallo e mi dicono 200dollars!!!
-sulla via per samarkanda mi fermo a dormire in un bosco…la mattina seguente, ad un bivio, non ricordo in che direzione sia la strada principale…passo un vecchio signore su un carro trainato da un asino e gli chiedo:”Samarkand?” Lui indica la direzione mentre un brivido di emozione mi paralizza sui pedali… cosa c’e’ di piu’ magico per un viaggiatore che chiedere le indicazioni per Samarkanda mentre ci stai andando con le tue gambe
-agli scorpioni del deserto in Uzbekistan sembra che gli piaccia il dentrificio colgate…alla mattina, uscito dalla tenda, ne trovavo sempre due o tre intorno a miei sputacchi della sera precedente
-intrugli genetici ne ho visti parecchi nei miei viaggi ma il colore degli occhi che hanno certo persone nel Karakalpakstan, una provincia a ovest dell’uzbekistan e’ clamoroso…hanno gli occhi gialli che brillano. Per fortuna distoglievano loro lo sguardo dopo pochi secondi che li fissavo, perche’ io non riuscivo proprio a staccarlo
-se mi fermassi ogni volta che mi offrono un sorso di vodka arriverei in Italia nel 2024… o forse non ci arriverei proprio
-nella parte est dell’uzbekistan sono ci sono I “resti del lago Aral”… Fino al 1960 il lago copriva una superficie di circa 70mila km quadrati(Lombardia+Piemonte+Veneto all’incirca) garantendo centomila tonnellate all’anno di pesce…. Poi l’unione Sovietica decide che l’uzbekistan doveva essere la provincia che coltivava cotone ed allora tutti gli affluenti del lago Aral vengono deviati per irrigare i nuovi campi di cotone… Quasi sessant’anni dopo l’uzbekistan e’ il terzo produttore mondiale di cotone, il lago Aral e’ una immensa landa desertica, tutte le famiglie di pescatori della zona vivono in totale miseria e io mi sono trovato a pedare due settimane tra il cotone…
-a meno di trent’anni dalla caduta dell’Unione Sovietica il legame tra queste nuove repubbliche e la Russia e’ ancora forte, nonostante la sempre maggior intromissione della Cina… le testate.nucleri russe sarebbero ancora in kazakistan, mentre in Uzbekistan, l’ex presidente Karimov(morto due anni fa)praticamente regalo’ i giacimenti di gas del paese alla Russia di Elsin che in cambio lo aiuto’ a prendere il controllo del paese…
-nell’immaginario collettivo Samarkanda e’ il fulcro della via della seta…in realta’ era la citta’ di Bukhara il vero cardine, esattamente a meta’ strada tra l’Europa e la Cina…Durante la mia prima visita due anni fa, non mi colpi’ molto, rovinata dalle innumerevoli botteghe che vendono souvenir…questa volta pero’ ho deciso di usare la tecnica che usavo in India per proteggermi dal caldo…dormire di giorno e fare il turista di notte, questa volta nel tentativo di riassaporare fedelmente quello che dovevano trovare le carovane di mercanti nel medioevo… il silenzio, le moschee illuminate dalla luna e i minuscoli viottoli polverosi mi hanno riportato indietro nel tempo in una atmosfera magica
-viaggiare in bicicletta ti costringe a passare in localita’ assolutamente non turistiche(dove non vieni visto come un dollaro ambulante) e questo ti permette di conoscere un popolo piu’ nel dettaglio… l’ospitalita’ e la gentilezza degli uzbeki sono stati una gradevole sorpresa…
-il centro Asia riesce sempre a stupirmi…un concentrato di etnie e religioni che vivono pacificamente senza curarsi di chi ha il velo, chi ha occhi a mandorla, chi parla solo russo o chi e’ ancora nomade… Ne parlavo con una ragazza kazaka, raccontandole come in Europa siamo piu “sensibili” alle differenze etniche… La sua risposta:”Qua siamo troppo pigri per crearci problemi inutili”….gia’, problemi inutili….

La mia esperienza del viaggio in Bici dal Tibet all’Italia è raccontata con simpatici aneddoti nel mio libro per beneficenza

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